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Guerra Ucraina-Russia e caro bollette, facciamo chiarezza

gazprom

Mentre in Ucraina la situazione rimane invariata e la guerra non si ferma, il gas naturale continua ad essere fornito normalmente attraverso i principali gasdotti tra Russia e Europa. Ma l’invasione e le relative sanzioni, hanno indubbiamente causato problemi sui legami energetici, sia per le prossime settimane che a lungo termine.

Il mondo sta già affrontando la situazione con i prezzi di energia molto elevati e una crisi dell’offerta che ha colpito il consumatore con costi elevatissimi delle bollette e del carburante. L’attacco della Russia all’Ucraina ha stravolto totalmente i mercati energetici e sappiamo bene come l’Europa dipende dalle forniture russe di gas naturale. La Russia è anche un importante fornitore di petrolio non soltanto di gas.

Conseguenze dell’invasione in Ucraina

Qual è la situazione dei prezzi del petrolio e del gas? Come dicevamo prima, dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, il petrolio è indubbiamente aumentato. Anche i prezzi del gas naturale sono aumentati, nonostante i gasdotti stanno funzionato normalmente come sempre, nello stesso identico modo di sempre.

Tuttavia, il timore di un’interruzione dell’offerta ha scosso totalmente le persone e i mercati finanziari. La Russia fornisce oltre il 30% del gas europeo per il riscaldamento domestico, industriale, di elettricità e altre potenziali fonti di approvvigionamento. Quindi non siamo adeguatamente preparati per colmare la mancanza del gas russo se questo viene ridotto.

Un arresto completo delle esportazioni di gas dalla Russia è altamente improbabile, ma il gas convogliato attraverso l’Ucraina, che rappresenta l’8% della fornitura europea, è molto a rischio.

Le forniture di gas naturale liquefatto portate via nave dagli Stati Uniti hanno contribuito ad alleviare parte della carenza di gas in Europa questo inverno, ma purtroppo anche questo sistema risulta essere parecchio costoso.

Cosa significa per il consumatore?

La guerra influisce sull’aumento dei prezzi dell’energia, frenando cosi la spesa dei consumatori e la crescita economica. Se quest’anno i prezzi del petrolio salissero ancora di più e i prezzi del gas rimanessero elevati, l’inflazione aumenterebbe e rallenterebbe la crescita economica.

Alcuni analisti affermano che la benzina normale potrebbe salire ulteriormente nei prossimi mesi. Questo creerà molta ansia nei consumatori e il nostro governo sta cercando una soluzione per aiutare le famiglie.

In Europa, i governi hanno introdotto dei sussidi in denaro per i consumatori colpiti dalle bollette più alte. Qui in Italia avremo i famosi 200 euro nella busta paga di luglio e cosi via. Alcune aziende dipendenti da un quantitativo elevato di gas hanno già bloccato e ridotto la produzione, come i produttori di fertilizzanti, che a loro volta sono diventati più costosi.

Gli agricoltori hanno riscontrato costi più elevati per lavorare e tali costi faranno aumentare chiaramente anche i prezzi dei prodotti alimentari.

Molte famiglie stanno ancora lottando con le bollette del riscaldamento domestico elevate e presto anche con quelle del climatizzatore, spendendo il triplo rispetto a l’anno scorso.

Le forniture di gas potrebbero essere completamente interrotte?

L’Europa è il principale cliente del colosso russo del gas Gazprom, con l’82% delle sue vendite nel 2020. Gazprom ha cercato di diversificare vendendo in Cina. Ma i gasdotti collegano gran parte del suo gas all’Europa e la Russia ha pochi terminali di gas liquefatto che le consentono di inviare gas a qualsiasi destinazione tramite importazione.

La capacità della Russia di deviare i flussi di gas verso la Cina per ora è molto limitata. Quando questo sarà possibile, l’Europa avrà sicuramente trovato delle alternative. Ed è giusto tenere in considerazione che le continue esportazioni di gas dalla Russia, portano ogni giorno più di 300 milioni di euro per il Cremlino, entrate che non possono assolutamente permettersi di perdere per spese militari.

Ecco perché gli analisti hanno considerato improbabile un taglio totale del gas da parte dell’Europa o della Russia. Nonostante le battaglie economiche, le due parti hanno bisogno l’una dell’altra.

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Cosa succederà in futuro?

La guerra ha indubbiamente intensificato le domande sulla nostra dipendenza dal gas Russo. Gli ultimi eventi ci hanno mostrano l’imprudenza di non aver diversificato le fonti di energia con altri fornitori negli ultimi decenni, come ha affermato il premier Mario Draghi. La carenza delle riserve di gas in Europa quest’inverno è dovuta in parte al fatto che Gazprom non ha venduto gas extra oltre i suoi contratti a lungo termine. Ciò ha portato a preoccupazioni sul fatto che la Russia fosse disposta a utilizzare il gas come arma contro l’occidente.

Tuttavia, ci vorranno anni per trovare nuove forniture di energia. L’Europa continua ad aver bisogno di gas naturale per accendere le sue centrali elettriche fino a quando le energie rinnovabili non saranno sviluppate a sufficienza per compensare il calo della produzione.

La risposta su cosa succederà in futuro è che si sta valutando di raddoppiare lo sviluppo di energie rinnovabili, sia per compensare la mancanza di luce e gas e per combattere il cambiamento climatico.

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Una Risposta

  1. Che situazione ragazzi, che situazione. Speriamo si ristabilizzi il mercato della luce e del gas se no qua non si sa più come andare avanti.

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